Sindrome metabolica
Il diabete è una malattia molto diffusa nei paesi occidentali, infatti viene considerata una malattia sociale.
È importante diagnosticare in tempo il diabete e curarlo, perché può sviluppare complicazioni importanti per l’intero organismo. Esiste una forma di diabete che prende il nome di diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile.
Cosa succede in questi casi?
Il pancreas diventa incapace di produrre insulina sufficiente, quindi il glucosio (lo zucchero) rimane nel sangue dove la sua concentrazione aumenta.
Questa concentrazione di glucosio è chiamata glicemia. Quando la glicemia supera un valore critico, siamo di fronte alla malattia conclamata.
L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas, che viene immesso nel torrente circolatorio per raggiungere tutte le cellule dell’organismo. Il ruolo dell’insulina è quello di un efficiente portiere-controllore, che permette allo zucchero di entrare nella cellula. Se l’insulina viene a mancare, la porta della cellula non si apre. Di conseguenza lo zucchero non può entrare, rimane a circolare nel sangue, la sua concentrazione aumenta, la glicemia diventata eccessiva, e diventa iperglicemia.
In questa forma di diabete, ad un certo punto è necessario assumere l’insulina dall’esterno, ed è il motivo per cui viene chiamato anche diabete insulino-dipendente.
Esiste poi un’altra forma di diabete che prende il nome di diabete di tipo 2.
In questo caso, insieme ad un aumento della glicemia nel sangue, si produce anche un’iperinsulinemia.
Può sembrare una situazione paradossale. Ma è resa possibile dal fatto che in alcune persone, ad un certo punto, diminuiscono i recettori attivi sulle membrane cellulari e l’insulina non è più in grado di svolgere il proprio lavoro (resistenza all’insulina). Ritornando all’analogia dell’insulina che fa il portiere della cellula, è come se in questo caso le porte diminuissero di numero o risultassero bloccate e i portieri si trovassero ad essere troppi in rapporto alle porte che sono diminuite (perciò aumenta anche l’insulina nel sangue). Quindi essendo le porte troppo poche, per lo zucchero diminuiscono le possibilità di trovare varchi sufficienti ed utili per entrare nella cellula. Il risultato è che lo zucchero si accumula nel sangue (iperglicemia). Il pancreas non “comprende” quello che sta succedendo, si “preoccupa” del fatto che la concentrazione della glicemia sale sempre di più, e di conseguenza aumenta ancora di più la sua produzione di insulina.
A questo punto si determinerà un’inflazione di portieri, e questa pressione forte sulla cellula aumenterà la resistenza.
Il soggetto allora va incontro ad un disturbo metabolico che ha preso il nome di Sindrome Metabolica.
Se questo meccanismo aumenta, come in un circolo vizioso, il pancreas continuerà a produrre sempre di più insulina, ma nello stesso tempo aumenterà anche la glicemia. Alla fine la ghiandola andrà incontro ad un esaurimento, e si instaurerà il diabete di tipo due.
Una volta che il diabete di tipo due si è instaurato, è molto difficile che possa rientrare tutto nella normalità.
Perciò è molto importante che la Sindrome Metabolica, ossia la resistenza all’insulina, venga correttamente diagnosticata, per prevenire l’evoluzione di questi fenomeni verso il diabete conclamato.
Oltre alla predisposizione familiare, è molto importante lo stile di vita nell’insorgenza della Sindrome Metabolica. Purtroppo le condizioni che si determinano nelle grandi città occidentali favoriscono abitudini, modi di alimentarsi, sedentarietà, insomma stili di vita che più facilmente possono portare ad alterazioni metaboliche.
Queste alterazioni metaboliche costituiscono anche la causa dell’accumulo del grasso viscerale, cioè di quel grasso che gli uomini accumulano soprattutto nell’addome, mentre le donne lo accumulano soprattutto nella pancia, nei fianchi, nei glutei e nelle cosce.
Il grasso viscerale può essere una conseguenza della Sindrome Metabolica, e nello stesso tempo rientrare tra i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.
Come si riconosce la Sindrome Metabolica?
Si presenta con un insieme di sintomi, disturbi soggettivi, dati di laboratorio, che apparentemente sembrerebbero espressione di diverse patologie, ma che in realtà, sono conseguenza di un’unica alterazione.
La causa di questa situazione è proprio l’alterazione che è stata chiamata insulino-resistenza.
Quando essa è presente, l’organismo non riesce ad utilizzare al meglio la propria insulina per trasformare gli alimenti in energia. Ne consegue una profonda alterazione dell’intero metabolismo. Nel corso degli anni questo fenomeno è in grado di indurre diabete, elevazione dei grassi nel sangue (colesterolo e trigliceridi), ipertensione.
L’insulino-resistenza è strettamente correlata con l’eccesso di peso, e in particolare con l’accumulo di grasso addominale.
Per diagnosticare la Sindrome Metabolica (SM) devono essere presenti contemporaneamente almeno tre di questi elementi:
glicemia a digiuno superiore a 110
trigliceridi superiori a 150
colesterolo HDL inferiori a 50 nel maschio e 40 nella donna
circonferenza addominale superiore a 88 nella donna, 102 nel maschio
rapporto vita/fianchi minore di 0,90 nel maschio, 0,81 nella donna
pressione arteriosa superiore a 130 – 80
verificare anche la glicemia dopo il pasto
studiare la ridotta tolleranza glucidica (IGT)
microalbuminuria – escrezione urinaria di albumina inferiore a 20 mg/min
rapporto albumina/creatinina minore di 30 mg/g
La circonferenza addominale, il “giro vita”, indica una accumulo di grasso a livello addominale (distribuzione viscerale del tessuto adiposo), e si misura con un comune metro da sarta.
L’uomo non deve avere una circonferenza addominale superare 102 cm, mentre la
donna non deve superare gli 88 cm.
E’ utile anche calcolare il rapporto fra circonferenza vita e circonferenza fianchi, che è un altro indice di accumulo di grasso a livello addominale presente. Se si superano:
nel maschio il valore 1
nella femmina il valore 0.9
sicuramente ci troviamo di fronte ad un aumento del grasso viscerale.
Da un punto di vista medico la Sindrome Metabolica negli ultimi anni ha acquistato un’importanza fondamentale nella prevenzione. Infatti è stato rilevato che statisticamente il rischio di sviluppare diabete tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari,a> è correlato con l’indice di massa corporea e con la circonferenza addominale.
Quindi la Sindrome Metabolica aumenta il rischio di ammalarsi.
È un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (infarto, ictus, gangrena degli arti inferiori).
Quando è presente una SindromeMetabolica, la probabilità di avere un infarto o un ictus è tre volte superiore rispetto alla popolazione sana.
La prevenzione delle malattie cardiovascolari quindi prevede la necessità di correggere la Sindrome Metabolica.