Sovrappeso e obesità
Nella cultura greca e romana l’obesità era considerata una vera malattia. lLa cura del corpo, l’esaltazione dell’attività fisica, i canoni stessi di bellezza utilizzati nell’arte, privilegiavano l’idea di un corpo asciutto, senza adipe, muscoloso, atletico. Il termine stesso di obesitas era stato usato da Lucio Giunio Moderato Columella (scrittore romano esperto di agricoltura) verso il 50 d.c. proprio ad indicare l’aumento di grasso.
Attualmente l’obesità, ma anche il soprappeso, sono condizioni patologiche molto diffuse in tutto il mondo occidentale. Le cause della loro diffusione sono le mutate abitudini alimentari e gli stili di vita specialmente delle grandi metropoli dove, relativamente a questi aspetti, non c’è molta differenza tra essere ricchi o poveri. L’obesità può associarsi anche a fattori genetici o specifiche malattie, ma nella stragrande maggioranza dei casi, sarà l’associazione di uno stile di vita sedentario e di abitudini alimentari quantitativamente e qualitativamente scorrette, il fattore principale che determinerà nel tempo l’accumulo di grasso. Dal punto di vista nutrizionale, gioca un ruolo preponderante il consumo di bibite zuccherate in sostituzione dell’acqua (che non ha calorie), e di alimenti ad alta densità energetica come snack dolci o salati. L’intervento nutrizionale più importante per prevenire il sovrappeso e l’obesità, è il privilegiare cibi a bassa densità energetica, come frutta e verdura, e carboidrati complessi (ad alimenti ricchi in zuccheri e amido, preferire alimenti più ricchi in fibre, a base di cereali integrali). Queste scelte alimentari contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà, diminuendo l’apporto di calorie, e contribuiscono anche ad aumentare l’assunzione di micronutrienti. All’intervento nutrizionale va ovviamente associata la correzione dello stile di vita, in favore di una maggiore attività fisica. C’è un detto: non si diventa obesi tra Natale e Capodanno, ma piuttosto tra Capodanno e Natale. Ossia, non sono i buoni propositi di qualche giorno che risolvono il problema, come non sono gli eccessi di qualche giorno che lo determinano. Il punto è instaurare uno stile di vita, non soltano alimentare, da mantenere con costanza. Un’alimentazione consapevole vuol dire poter fare delle eccezioni e godersele, ben sapendo che dal giorno dopo si ritorna ad una normalità fatta di equilibrio e buon senso. Non sarà una fetta di torta al compleanno di una persona amica a farci ingrassare, ma il modo in cui ci alimentiamo tutti i giorni.
L’obesità, nell’attuale cultura dell’immagine, è considerata un grande problema che altera l’aspetto estetico delle persone. Invece da un punto di vista medico, l’obesità non è soltanto una questione estetica, molti studi del resto hanno messo in evidenza il rapporto tra obesità e malattie.
L’obesità, in sostanza, è considerata essa stessa una malattia, che a sua volta può condizionare l’instaurarsi o l’aggravarsi di altre malattie determinando un quadro di varia gravità. Basti pensare al diabete, alla gotta, all’ipertensione, alle malattie cardiovascolari, al peso eccessivo sulle strutture articolari, etc..
Per la persona obesa, occuparsi dell’accumulo di grasso diventa un atto consapevole di prendersi cura della propria salute, oltre che dell’aspetto estetico.
Spesso incontriamo casi estremi, cioè sia persone con piccoli accumuli di grasso che per raggiungere una “linea perfetta” sono disposte a qualsiasi sacrificio, sia persone obese, con importanti accumuli di grasso, che viceversa fanno fatica a capire l’importanza di impegnarsi in modo ragionevole per la riduzione del proprio peso e per trovare un rapporto equilibrato con il cibo. Bisogna comunque tener presente che nel rapporto con il cibo, spesso entrano in gioco anche fattori psicologici molto importanti.
Le definizioni di sovrappeso e obesità, dipendono da due importanti parametri fisici individuali.
Il primo parametro è L’ Indice di Massa Corporea (BMI).
Che cos’è?
E’ un valore che si determina nel rapporto tra peso e altezza.
Si calcola dividendo il peso espresso in Kg, per il quadrato dell’altezza espresso in metri: BMI = Peso (Kg) / altezza al quadrato (metri).
Se il valore che risulta da questo calcolo è minore di 18,5 parleremo di sottopeso.
Se il valore è tra 18,5 e 24,9 saremo nella normalità.
Invece se il valore è tra 25 e 29,9 ci troveremo di fronte ad un soprappeso.
Infine se il valore è superiore a 30 avremo obesità.
Riassumendo:
Sottopeso < 18.5
Normale 18.5 – 24.9
Sovrappeso 25 – 29.9
Obesità > 30
Questo indice è molto utile per valutare se si è obesi oppure no, ma non per valutare il reale contenuto di grasso del corpo. Infatti il peso non è determinato soltanto dal grasso, ma è il risultato della somma di diverse componenti, di cui le più importanti sono: le ossa, l’acqua, la massa muscolare, il grasso.
Perciò è necessario conoscere la reale quantità di grasso presente nell’organismo.
Quindi oltre al BMI (Indice di Massa Corporea) bisogna tener presente un altro parametro: la percentuale di massa grassa, ossia il rapporto percentuale tra la massa grassa dell’organismo e la massa complessiva dello stesso.
Tutti questi dati sono utili al medico per controllare il corretto dimagrimento, che deve interessare soltanto la massa grassa, mentre la massa magra (cioè i muscoli) non solo deve restare inalterata ma in molti casi deve essere incrementata