La terapia nutrizionale è utile in molte situazioni patologiche, per recuperare e mantenere lo stato di salute.
In generale poi, correggere l’alimentazione, migliorare lo stile di vita e integrare eventuali elementi carenti, favorisce il buon esito di qualsiasi cura.
Parlare di dieta non vuol dire semplicemente restrizione alimentare. L’obiettivo è invece quello di imparare a mangiare in maniera commisurata alle esigenze del proprio organismo, fornendo ad esso l’apporto calorico e i principi nutritivi adeguati ai propri fabbisogni.
Oggi, purtroppo, una scarsa attenzione alimentare, e una sempre più dilagante sedentarietà fanno sì che molte persone abbiano problemi di peso, se non addirittura di obesità, che comportano seri rischi per la salute.
L’alimentazione come possibilità di cura e mantenimento della salute e del benessere, è un’acquisizione relativamente recente. Per migliaia di anni l’essere umano si è nutrito per fame e necessità di sopravvivenza.
Una delle prime osservazioni sull’alimentazione come causa di malattia, è stata la scoperta che lo scorbuto, nei marinai, poteva essere debellato solo inserendo nella dieta succhi di agrumi. Insomma, era stata capita l’importanza della Vit. C nel mantenimento della salute.
Da quando, nei paesi occidentali, la fame e la denutrizione sono scomparse, sono sorti altri problemi, di natura completamente diversa.
L’abbondanza di cibo può essere una fonte di benessere, ma anche di malattia. Se prima, nell’alimentarci, eravamo guidati dall’istinto e dalle necessità primarie, oggi abbiamo bisogno di conoscenze per poter gestire la nostra alimentazione. Oggi, la necessità primaria è quella di considerare la quantità e la qualità di quello che ingeriamo, e come e quando lo ingeriamo. Ognuno di noi deve imparare alcune semplici istruzioni, per garantire all’organismo quello di cui ha bisogno, e nello stesso tempo evitare i sovraccarichi tossinici, l’accumulo di grasso, e di tutte quelle condizioni che favoriscono i processi degenerativi.
Non tutte le persone hanno le stesse necessità nutrizionali. I bisogni cambiano molto
da una persona all’altra, per esempio per un adolescente che fa sport, o per una donna in gravidanza, o che allatta, o durante la menopausa. o ancora per un bambino che cresce.
L’alimentazione e lo stile di vita risultano poi centrali, nell’affrontare il tema dell’invecchiamento. L’eventualità di arrivare ad età avanzate non è oggi una evenienza più così rara. La cosa importante è invecchiare in piena salute, autonomi e vitali.
I processi degenerativi, e quindi le malattie degenerative, aumentano con l’età, perciò una strategia preventiva antidegenerativa va impostata per tempo.
Dai 40 ai 60 anni, è estremamente importante prendersi cura di se stessi investendo nella propria salute, cambiando o migliorando lo stile di vita, in primo luogo occupandosi dell’alimentazione in modo razionale, con piccoli e semplici accorgimenti che devono tener conto della storia personale, dei problemi fisici ed emotivi, delle malattie croniche già presenti, della quantità e qualità di attività fisica, dell’uso di sostanze come tabacco o droghe, etc.
Come per qualsiasi terapia, anche un programma di prevenzione va personalizzato. Per quanto riguarda l’alimentazione, è possibile delineare alcune linee guida.
Ecco quindi alcuni consigli che possono essere utili per tutte le persone:
– fare cinque pasti al giorno, considerando due spuntini di frutta fresca di stagione a metà mattina e nel pomeriggio (nel periodo invernale preferire arance, clementine, pompelmi, kiwi);
– consumare almeno due volte al giorno verdure, e specialmente pomodori, bietole, cavoli, broccoli, cavolfiori,verze, crescione, cavolini di Bruxelles, carote, insalate con verdure a foglie verdi.
Uno schema alimentare giornaliero corretto dovrebbe rispettare questi criteri :
colazione, possibilmente mangiare non solo di cibi dolci, per esempio:
the leggero o caffè, pane integrale, con l’aggiunta di uno di questi alimenti: un uovo, prosciutto crudo sgrassato, fiocchi di grano saraceno con latte di soia, fiocchi di avena con latte di soia, uno yogurt, spremute di frutta o di verdure (arancio, pompelmo, albicocche, pesche, pomodoro, carote, etc.). Anche e frutta intera in particolare kiwi, prugna, fragole, lamponi, mirtilli, ribes nero etc.
spuntino, preferire di frutta di stagione;
pranzo, preferire i carboidrati con una piccola parte di proteine, verdure e ortataggi;
spuntino. frutta
cena: preferire le proteine con una piccola porzione di carboidrati, verdure e ortaggi.
Per quanto riguarda la distribuzione delle proteine nell’arco della settimana:
carne rossa, 1 volta
carne bianca, 1 volta (oppure niente carne rossa e 2 volte carne bianca)
pesce, 3 volte
uova, 1 volta (max 2 a settimana)
bresaola o prosciutto crudo cotto o arrosto di tacchino o un piatto di legumi o formaggio con moderazione.
Inoltre:
una volta al giorno uno yogurt magro;
se si è abituati a bere vino, due bicchieri di vino rosso al giorno, ai pasti;
bere un litro e mezzo di acqua oligominerale al giorno, con il caldo anche 2 litri o 2 litri e mezzo.
Assumere almeno tre volte la settimana pesce, preferendo il pesce azzurro, ma anche crostacei e salmone.
Ridurre i grassi saturi, soprattutto lardo, cervello, patè, salsicce, salame e tutti gli insaccati, carne rossa. Tra le carni preferire pollo, faraona, tacchino, conigli, anatra, struzzo, o anche il maiale.
Per quanto riguarda i metodi di cottura di carni e pesce, si consiglia di preferire la piastra, la griglia, il cartoccio (forno), il vapore. Eliminare dai cibi le parti carbonizzate, annerite, abbrustolite.
Consumare formaggi con moderazione. Come latticini sono preferibili lo yogurt, la ricotta, robiola, scamorza, stracchino, crescenza, mozzarella. Esclusa la ricotta, contenere comunque la quantità in 100 gr. I formaggi andrebbero usati come ingredienti nella preparazione di un piatto Per esempio: il parmigiano e il pecorino grattugiato o in scaglie quanto basta, poi la mozzarella sulla pizza o nella preparazione della parmigiana di melanzane o zucchine (alla piastra e non fritte), mozzarella e pomodoro (caprese). È possibile fare involtini con la bresaola o melanzane o zucchine sempre alla piastra con ricotta o stracchino. E’ invece da abbandonare l’abitudine di finire un pasto mangiando formaggi
Evitare i cibi trattati, conservati, raffinati, salati, affumicati, oli e grassi alimentari, cibi con oli idrogenati.
Per aromatizzare e condire, utilizzare olio extravergine di oliva, ma anche zenzero, aglio, cipolla, scalogno, prezzemolo, coriandolo, erba cipollina, rosmarino, salvia, timo, menta. Evitare pepe e senape. Contenere l’uso del sale, anche di quello marino.
Usare anche altri cereali oltre il frumento e il riso, per esempio avena (sotto forma di fiocchi, farina, semolino), quinoa, segale (anche pane), grano saraceno, amaranto, farro.
Usare poco zucchero, eventualmente di canna. Il gelato può essere utilizzato, con l’accortezza di prenderlo alla frutta, evitando quelli confezionati e quelli con crema e panna.
Evitare le bevande gasate e zuccherate. Fare invece uso di the verde.
Ulteriori consigli: tra la frutta e gli ortaggi aggiungere, quando è possibile, quelli di colore rosso (pomodori, ravanelli, radicchio, patata rossa, peperoni rossi, ciliegie).
Usare anche i frutti di bosco, quando possibile (mirtillo, more, fragole, etc).
Specialmente al mattino, mangiare mandorle e noci, ma non più di due o tre.
Periodicamente usare integratori a base di omega 3 e fermenti lattici.
E’ utile anche l’olio di germe di grano.
centrifugati di frutta ed ortaggi
Va bene unire frutta ed ortaggi, quelli che si possono usare più facilmente sono:
mele, carote, arance, limoni, cipolla, crescione, finocchio, pomodoro, porro, rapa, sedano, spinaci.
Questi consigli hanno lo scopo di:
aiutare a mantenere una buona fisiologia dell’intestino e del fegato,
ridurre l’accumulo dei radicali liberi e quindi di prevenire i fenomeni degenerativi che favoriscono l’invecchiamento,
permettere un miglior equilibrio generale, attraverso un adeguato apporto di minerali e vitamine,
migliorare l’umore.